Il 15 e il 16 ottobre, con il voto espresso dagli attuali consigli territoriali degli Ordini, si deciderà il nuovo presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti. Una consultazione di secondo livello, per un organismo – il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti – pensato con un'impostazione fortemente maggioritaria: le liste aggregate che risulteranno vincitrici prenderanno tutti i 21 posti in Consiglio. A contendersi la partita: Claudio Siciliotti, presidente uscente, e Gerardo Longobardi, alla guida dell'Ordine di Roma, sceso in campo la scorsa primavera con una formazione sostenuta da alcuni Consigli territoriali di grandi citta, come Torino, Milano e Firenze. Decisivo, in questa tornata elettorale, il risultato ottenuto dalla lista abbinata dei ragionieri: i voti per la lista dei dottori e quelli per la formazione apparentata dei ragionieri verranno infatti sommati.
Il nuovo Consiglio nazionale si insedierà il 1° gennaio 2013, fino al 31 dicembre 2016: se qualche componente dovesse lasciare o se dovesse decadere, subentreranno i supplenti. Invece, dimissioni o decadenza del presidente obbligherebbero a nuove elezioni.
In attesa del riscontro del ministero della Giustizia sulle due liste presentate, «Il Sole 24 Ore» ha organizzato un faccia a faccia virtuale tra i due contendenti. Claudio Siciliotti ha scelto come motto «Vivere la professione», Gerardo Longobardi punta su «Insieme per la professione: la forza dell'identità».
A Siciliotti e a Longobardi sono state rivolte dieci domande sui temi più spinosi per la categoria, a cui i due candidati hanno risposto per iscritto. I due candidati dovrebbero a ore ufficializzare i programmi per la prossima consiliatura: è l'ultimo atto di un processo lungo che ha visto gli Ordini confrontarsi, sostenere candidature, cercare di capire come sarebbe cambiata la mappa del potere nella categoria. Rispetto alla prima ipotesi dell'autunno scorso, la candidatura unitaria di Siciliotti, i vertici territoriali si sono divisi, tanto da individuare un'alternativa in Longobardi.
Per alcuni versi Siciliotti e Longobardi non sono distanti nella sostanza: entrambi sostengono l'importanza delle specializzazioni, criticano le strozzature che ostacolano i giovani nell'attività, chiedono l'equiparazione del tirocinio di dottore commercialista con la pratica per diventare revisore legale. Diversi sono toni e accenti: per Longobardi è importante recupare il terreno perduto e ritornare al valore della tariffa. Per Siciliotti c'è la consapevolezza che in questi anni si è attraversata una landa difficile – in cui si è stati sul punto di essere messi ai margini, per esempio, dai collegi sindacali nelle Srl o dalla giustizia tributaria – e che l'equilibrio raggiunto non è scontato.
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Le interviste parallele
Dieci domande per confrontarsi sul futuro della professione
Claudio Siciliotti Nato a Udine, il 28 luglio 1952, iscritto ininterrottamente all'Ordine di Udine dal 1980, ha iniziato a lavorare nello studio paterno; attualmente è partner in uno studio associato. Sposato, tre figli, l'ultimo dei quali ha sette anni. Dal 1998 è in Consiglio nazionale. È componente, tra l'altro, del Comitato ristretto dell'Oic, l'organismo che cura i principi contabili nazionali
Gerardo Longobardi Nato a Roma il 17 luglio 1958. Dottore commercialista dal 1984, è iscritto all'Albo dei revisori legali e dei consulenti tecnici presso il Tribunale di Roma. È presidente dell'Ordine di Roma. È p partner dello studio « pPuoti, Longobardi, Bianchi » p, con sede in Roma, occupandosi di consulenza fiscale e societaria , p di società ed enti pubblici, anche di rilevante interesse nazionale
Che cosa propone per agevolare i giovani?
Claudio Siciliotti
In primo luogo, bisogna smettere di accettare che, all'istituzione di ogni Registro dei soggetti abilitati a specifiche funzioni, vengano posti paletti basati solo sull'anzianita di iscrizione. Per il Registro dei custodi dei beni sequestrati alla malavita, ci siamo imposti in questo senso col ministero dell'Interno e siamo determinati a continuare su questa linea senza sconti. Questo è un primo passo, la partita si gioca sul fronte delle specializzazioni professionali. Il Consiglio nazionale, con gli Ordini, dovrà promuovere la creazione di scuole e si dovrà lavorare per ottenere il riconoscimento dei titoli di specializzazione.
Gerardo Longobardi
La sfida sta nel fare della nostra categoria una platea solidale che possa aiutare la crescita di nuove leve. In questo senso si può intervenire sulle polizze professionali con premi e condizioni modulati per i giovani e sull'offerta di un software unico per tutti gli iscritti : i maggiori costi per l'avvio della professione sono da riferirsi proprio agli strumenti informatici immateriali. Occorrerà inoltre eliminare tutte le disposizioni che indicano l'età anagrafica e di iscrizione all'Ordine tra i requisiti per l'accesso a determinate funzioni. In ultimo lavoreremo per introdurre un limite oggettivo al numero di incarichi di sindaco
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